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RAPPORTO ISAE - “Le previsioni per l’economia italiana”
Data: mercoledì 26 maggio 16:41
Argomento: Cultura d'Impresa
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La previsione dell’ISAE sull’Italia nel 2004 e 2005 si colloca in un contesto economico internazionale con meno incognite rispetto al passato. L’attività produttiva mondiale ha accelerato nel secondo semestre 2003 e si trova su un sentiero di solida crescita in questo scorcio del 2004. Il cambio di velocità è stato innestato, lo scorso anno, da Stati Uniti ed Estremo Oriente, dando luogo ad una ripresa geograficamente diffusa, pur se differenziata, tra aree e paesi, per intensità.
Se le tendenze sono favorevoli, permangono, però, alcuni elementi di tensione nello scenario globale. Essi consistono nel riemergere del fenomeno dei deficit gemelli negli Stati Uniti, nelle ripercussioni che ne derivano in termini di indebolimento del dollaro soprattutto nei confronti
dell’euro, nelle tendenze conflittuali che caratterizzano le politiche commerciali e che possono condizionare i traffici internazionali. Nel quadro ISAE, squilibri e tensioni sono causa di instabilità nei mercati valutari, ma non compromettono la ripresa.
Nelle ipotesi dell’ISAE, il cambio del dollaro con l’euro si situa a 1,27 nella media di quest’anno
per poi portarsi a 1,14 nel 2005, un valore più in linea con un rapporto di equilibrio tra le due monete. Il recupero del dollaro sarebbe favorito, dopo le elezioni presidenziali di novembre, dal riorientamento delle politiche macroeconomiche americane (monetaria e fiscale) verso obiettivi di
maggiore stabilità.
In questo quadro, il PIL degli Stati Uniti aumenta del 4,4% quest’anno (3,1% nel 2003) e del 3,2% nel 2005; quello del Giappone si attesta a circa il 2% tanto nel 2004,quanto nel 2005 (2,2% nel 2003). Nell’area euro – dopo un modesto 0,5% nel 2003, frutto di una stasi nel primo semestre seguita da un’accelerazione nel secondo – la crescita si colloca all’1,8% quest’anno e al 2,4% nel 2005. Andamenti persistentemente favorevoli interessano le economie emergenti, con Cina e India ancora in consistente espansione e l’America Latina in graduale recupero produttivo.
Analogamente alla zona euro, anche l’Italia registra un graduale irrobustimento dell’attività economica. Il PIL italiano – dopo essere aumentato, secondo le nostre valutazioni, dello 0,5% nel
2003 – si incrementa dell’1,7%, quest’anno e del 2,3% nel 2005, sostanzialmente in linea con gli sviluppi attesi nell’area della moneta unica. Sull’evoluzione della nostra economia influisce il maggiore vigore della domanda interna, tanto nella componente dei consumi, quanto in quella degli investimenti. La domanda estera netta (esportazioni meno importazioni) fornisce invece un contributo negativo alla crescita, risentendo anche della perdita di competitività connessa all’apprezzamento dell’euro.
Prosegue la perfomance favorevole del mercato del lavoro. Nel 2004, la crescita delle unità di lavoro risulta dello 0,5%, in decelerazione rispetto all’anno precedente per gli effetti ritardati del rallentamento economico sperimentato nel 2003. Il prossimo anno, l’aumento dei posti di lavoro
accelera a quasi l’1%. L’elasticità dell’occupazione al PIL, dopo i valori molto elevati (superiori
all’unità) sperimentati negli ultimi anni, tende a normalizzarsi, accompagnandosi al recupero della
produttività del lavoro: quest’ultima, in calo nel 2002 e 2003, torna a crescere nel biennio 2004-05,
a riflesso dell’accelerazione dell’economia. In termini di persone, l’ISAE stima in 350.000 unità
l’incremento dell’occupazione nell’arco del biennio 2004-05; il tasso di disoccupazione si attesta il prossimo anno all’8,3 per cento.L’inflazione rallenta al 2% nella media del 2004 (2,7% nel 2003), grazie all’apprezzamento dell’euro che abbassa i costi dei beni e servizi importati e all’accelerazione della produttività che
contiene quelli unitari interni. Il prossimo anno, la dinamica dei prezzi al consumo resta ferma al 2 per cento. Il differenziale rispetto all’area euro si riduce nel 2004 a tre decimi di punto (è stato di sette decimi nel 2003). Nel 2005, esso si attesta a quattro decimi di punto.
Per la finanza pubblica, le stime dell’ISAE scontano un indebitamento netto nel 2003 pari al 2,5% del PIL, in linea con l’obiettivo indicato nella Relazione previsionale e programmatica. Il rapporto debito/PIL diminuisce al 104,9% dal 106,7 del 2002. Per il 2004, l’ISAE prevede un deficit stabile
al 2,5%, mentre il debito scende al 103,8 per cento. Per il 2005, la previsione dell’ISAE è basata su un’evoluzione tendenziale a politiche invariate, considerando quindi gli incrementi dovuti per rinnovi contrattuali per il pubblico impiego e le nuove spese per investimenti. In questo contesto, il disavanzo si porta al 3,2%, il debito al 103,6. Se si applicasse la manovra correttiva dell’1,5% del PIL prospettata nel Programma di stabilità, il disavanzo potrebbe calare dal 3,2% tendenziale verso l’1,8%; il debito pubblico diminuirebbe al 102,5 per cento.
PREVISIONE PER L'ECONOMIA ITALIANA: QUADRO RIASSUNTIVO
(variazioni percentuali salvo diversa indicazione)
Fonte: ISTAT, Banca d'Italia, Federal Reserve, FMI, HWWA.
* Stime ISAE.
** Previsioni ISAE, 2005 tendenziale.
° Con l’ipotesi di applicazione di una manovra pari all’1,5% del PIL, l’indebitamento netto del 2005 cala all’1,8% e il debito
scende al 102,5%.
(1) In unità di lavoro standard.
(2) Tassi annuali di fine periodo. Per i Bot tasso composto lordo.
2003* 2004** 2005**
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