|
La formazione rappresenta un punto d'incontro fra le proprie potenzialità e bisogni e le potenzialità e i bisogni dell'organizzazione di cui si fa parte, vale a dire fra il sapere individuale e il saper fare organizzativo. Ma, soprattutto, la formazione serve a "imparare a imparare", cioè ad acquisire modelli e capacità per guidare il proprio aggiornamento professionale.
Non è più possibile oggi, infatti, tenere separati il momento dell'apprendimento da quello del lavoro. Nessuno, neanche chi possieda un ricco curriculum scolastico, riuscirebbe a "vivere" per più di qualche anno solo di ciò che ha appreso a scuola in termini di preparazione professionale.Un mercato in evoluzione, dunque, quello della formazione. Basti pensare che nell'anno 2002 il mondo delle business schools che si riconosce nell'ASFOR (Associazione per la formazione alla direzione aziendale)
ha realizzato oltre 21 mila corsi di formazione, dei quali il 45% rivolto alla Pubblica Amministrazione (dato che conferma le significative indicazioni già emerse attraverso il V Rapporto sulla Formazione per la P.A. presentato dal Dipartimento alla Funzione Pubblica) e il 43% rivolto alle Imprese. Dal punto di vista di chi acquista formazione per i suoi collaboratori lo scenario è ancora più delineato: il talento serve, bisogna coltivare chi lo possiede e la motivazione è un ele~ mento essenziale. Sempre tenendo presente, però, che nelle imprese innovative le relazioni sono diverse risp etto al tradizionale modello/capodipendente: il dipendente non è un esecutore passivo degli ordini del superiore, ma partecipa attivamente e creativamente al successo dell'azienda; tende a essere più culturalmente preparato e non si accontenta di un posto di lavoro sicuro, ma cerca di trarre soddisfazione dalla propria attività lavorativa, operando con grande autonomia. Motivare il personale a lavorare in modo efficiente, dunque, e coinvolgerlo negli obiettivi aziendali è uno dei compiti principali della formazione. E soprattutto occorre passare dalla formula del corso strutturato in termini di scambio a quella di "percorso di apprendimento", sperimentando e realizzando modalità più flessibili e articolate di sviluppo delle competenze e più integrate fra le attività di aula e le altre esperienze operative. Nel 2003 Asfor, Associazione per la formazione alla direzione aziendale, ha condotto, in collaborazione con l'Istituto Tagliacarne, una ricerca sulla domanda di formazione manageriale. I risultati dell'indagine (su associazioni imprenditoriali, dirigenti di aziende anche multinazionali e rappresentanti del settore bancario e assicurativo), presentati nel corso della seconda Giornata della formazione manageriale Asfor, tenutasi a Milano, hanno fornito una precisa fotografia sia dell'offerta che della domanda di formazione in Italia. La ripartizione percentuale dei : committenti degli Associati Asfor, : vede al primo posto le imprese (che rappresentano il 33,8% della committenza totale) e con un piccolo di: stacco la Pubblica Amministrazione (il cui peso sul totale è pari a 128,8%). Questi dati sono correlati alla moda: lità di acquisizione delle commesse, che vede al primo posto l'affidamento diretto (e quindi al primo posto tra i clienti le imprese che affidano : direttamente i loro servizi) e al secondo posto le commesse acquisite : attraverso bandi pubblici (cioè dalla : Pubblica Amministrazione che occupa rispetto ai clienti il secondo posto). Gli intervistati hanno attribuito : una grande importanza al ruolo della formazione, motivando la loro valutazione con una sempre più forte competitività e crescita aziendale e come un momento di scambio di esperienze. Solo il 43,5 % degli intervistati non ritiene la formazione un settore cruciale, soprattutto a causa della sua insufficiente strutturazione. Gli obiettivi della formazione considerati strategici sono rappresentati dal livello di cambiamento e innovazione apportato all'interno delle ' aziende, dalla cultura organizzativa e dai valori trasmessi. Le tecnologie : didattiche ritenute più efficaci sono quelle del di stance learning e dell'e-learning, quest'ultimo utilizzato dal 37,6% dei campione intervistato e giudicato positivamente dal 56,2% : dei soggetti interpellati (il 62,2% dei : soci Asfor utilizza una piattaforma : di e-learning). I fattori ritenuti rilevanti per valutare la qualità della formazione sono la propositività, innovatività, attinenza tra teoria e pratica : e continuità del rapporto tra i fornitori e i clienti della formazione, in : un'ottica di mercato concorrenziale, : aggiornamento continuo e fattori : strategici delle strutture imprenditoriali. I165,2% del campione prevede
Fonte: Espansione 3/2004 |
|
|